NON ERA COSÌ

silenzio2

NON ERA COSÌ

di Andrea Alessio Cavarretta

(scrittore metropolitano)

La sento, la sento che struscia, che stride, sopra la strada, la sento, che sferza, che gira poi vira

è veloce, poi lenta

pensata

taciuta

e

detta improvvisa.

“Non era così, non era così.”

Piangendo… ripeto a me stessa.

La sento, risento parlare.

Ci vuole assai poco

ad aprire la bocca,

ecco detta, ridetta!

Ci vuole assai poco ad emettere il fiato.

Ora è vicina

troppo vicina

bum

 m’ha colpita,

ferita

indignata.

Ora risfugge

un granello

un puntino

un riflesso

un ricordo velato quasi smagrito,

scomparso.

Rimasto solo il mio sdegno.

Ed ecco

 improvvisa di nuovo

respira di nuovo

ricresce

si gonfia,

nel vento riaffiora.

Tornata

riemersa potente.

Un grosso rumore, più forte di prima

un altro bum

un nuovo squarcio

un buco nel tempo.

Senza motivo

senza preavviso

ecco il momento

.

Ed eccomi allora che

rido, rido di gusto

rido rido e rirido

ora son io che rido

e ancora rido

frottola, balla, fandonia, invenzione

Ah

sì che li senti?

E già! Questo è il riso tanto temuto della rivalsa.

La mia, la nostra è una gonfia risata dal tono potente

che tutto travolge

tutto pervade

tutto sistema.

Finalmente distesa sul letto

mentre mi limo gli artigli

allungo affilati

 senza rumore

senza lasciare le tracce

del mio corpo ferito da te

da te

e ancora da te,

nel mio ricordo

senza rimorso

senza timore

ora che l’ultimo stacco d’istante è passato alquanto veloce

ti dico beffarda, ridendo

“Svanisci

piccolo stolto

e mentre scompari

strascinati via

la tua immane bugia.”

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