Riflessione personale circa l’inaugurazione e la mostra “88 trame”
di Nicole Voltan presso la galleria Whitecubealpigneto
Ventitre Gennaio duemilatredici
L’interessante inaugurazione per la nuova mostra “88 trame” di Nicole Voltan alla galleria Whitecubealpigneto mi spinge a scrivere.
Immersi in suoni evocanti osserviamo celestiali opere, costellazioni rimodellate da un’autrice sensibile che riesce con i suoi metaforici gruppi di stelle a catturare ed intrappolare la fugace attenzione di un pubblico oramai sempre in corsa.
Aghi affilati trafiggono e colpiscono i nostri fugaci pensieri, frammenti di un universo rielaborato in apparenti grezze materie che, illuminate in delicate distese, fermano il nostro andare e, senza nulla sottrarre all’ immenso sovrastante empireo, lo ridefiniscono secondo i nuovi canoni interpretativi dell’elevata artefice.
Nicole Voltan, immersa in uno spazio fatto di sé, con un delicato sorriso, risponde alle domande del suo attento pubblico senza mai sottrarsi e con grazia narra delle sue opere, dice dei suoi pensieri anche profondi e di come la sua personale cura sia custodita in ogni minuscolo particolare di ciascuna opera. Noi, condotti da lei nei suoi più profondi pensieri, possiamo figurarci le sue mani creative intente a plasmare quell’ infinitamente grande idea rappresentata nell’umana arte sfuggente.