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PROIBITO al Millelire, Diane Arbus si racconta

Recensione dello spettacolo teatrale PROIBITO di e con Priscilla Giuliacci 
Ventisette Novembre Duemilatredici, Teatro Millelire – Roma

Proibito

C’è nel teatro un’atmosfera di mostra ben allestita.

Una sala dalle pareti scure leggermente illuminata, una musica delicata, su fili bianchi, ben tesi dalla terra al soffitto, in diagonali imprecise, sono esposte foto bianco e nero piccolo formato, appese con delle semplici mollette, quelle di legno per i panni, tra lo loro alcune scatole magiche con un piccolo foro da cui filtra un lucetta, custodiscono dentro ulteriori figurazioni forse leggermente indiscrete. In fondo alla sala uno schermo proietta scatti e spezzoni di filmati ed al centro giace un corpo di donna, e là per terra, quasi ai sui piedi nudi, è posata delicatamente una reflex.

Appena seduti un’altra atmosfera quella che prelude l’inizio di uno spettacolo, così il buio, una luce, una voce, la mostra diviene scena, e la donna ora seduta a gambe seminude incrociate tra le foto, con in mano una matita, sfoglia un libro.

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BUNKER al MILLELIRE

La stagione al MILLELIRE di Roma prosegue con spettacoli qualitativamente elevati. In questo delizioso e raffinato teatro si susseguono, uno dopo l’altro, belle rappresentazioni di cui vale sempre la pena parlare…onore ai due direttori Lorenzo De Feo e Antonio  Lupi.

Questa volta ho assistito a BUNKER diretto da Anastasia Astolfi. Ancora in scena, vi invito ad andarlo a vedere, bravissime le interpreti, la stessa Anastasia Astolfi ed Alessandra Chieti, è uno spettacolo che considero eccellente.

Trovate la mia recensione BLOG DI COOPERAZIONE di KIROLANDIA CORRENTE CULTURALE

BUNKER, al Millelire lo psicothriller teatrale diretto da Anastasia Astolfi

AL MILLELIRE, interno con dialoghi articolati tra immagini fisse a contrasto. Sequenze profonde immerse nelle luci e nelle ombre interiori di due donne.
 
BUNKER, ben scritto, ben diretto e ben interpretato da Anastasia Astolfi che condivide perfettamente la scena con la bravissima Alessandra Chieli è uno psicothriller teatrale da non perdere.
 
Già nell’attimo iniziale con chiaro effetto scenografico, si viene tirati dentro una vicenda a scena fissa che si articola tra molteplici fili conduttori, tanto da far rimanere sospesi sino all’ultimo attimo.