CHISSÀ
di Andrea Alessio Cavarretta #scrittoremetropolitano
Chissà
se le stelle cadono
anche per noi che
c’apparteniamo oramai solo in velocità.
Le lucciole
non riluccicano più
sui nostri vasti territori d’ovvietà.
Sai ho rivisto quel nostro passato
s’è rimpolverato
di un altro sottile strato di umana precarietà
e quel che rimane di noi oramai s’è fin troppo addormentato
e noi non siamo più pronti a ripartire da quell’ istante
in cui tutto era finito già.
Ricordo che la pioggia sottile mi bagnava
solo di te.
Sento ancora il sapore
qui sull’estremità della mia modesta identità.
Cade sottile quell’ultima goccia
tra le ferite
che ora che
tu sei
ad un passo da me
io m’allontano ancora e per sempre
mentre vedo
la gente che entra e che esce da quell’ ultimo amaro sorriso di te.
Chissà
Chissà
se le stelle cadranno
di nuovo
se pur un poco più lontano
da me e da te.
Chissà
Chissà
se le stelle rimarranno fisse
nel cielo a guardare ancora noi due
che ci siamo tanto cercati senza un perché…
…e senza un perché ora la pioggia ricade troppo sottile
e questo basta
a coprirci di un vasto strato d’immensa aridità.
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